UNA MORTE..... SICURA ?

L'aveva voluta lui così! Bellissima, sinuosa e provocante nelle sue curve, perfettamente aderente ad ogni fondo, scattante e quel tanto sbarazzina da farlo sentire più giovane.

Con lei, si sentiva un altro. Si era dissanguato per averla ma la desiderava proprio così. Era una scelta per la vita, di questo ne era sicuro. Le altre erano state semplicemente... esperienze. A volte divertenti, a volte disastrose ma senz'altro tutte utili alla sua scelta definitiva. Non pensava che esistessero così belle e rifinite sino a quando non la incontrò.

Il colpo di fulmine avvenne di fronte alla concessionaria dei fratelli Solani, famosi in tutta la città per la gentilezza e il savoir-faire, frutto della competenza che avevano acquistato nel loro campo dopo anni di "concessionaria". In un pomeriggio di sole durante il suo solito tragitto per andare in ufficio la vide in tutta la sua prorompente vitalità.

Si! Fu proprio un colpo di fulmine classico, di quelli per intenderci che non lasciano scampo.

Entrò abbagliato nella porta a vetri della concessionaria, chiaramente senza aprirla, schiantandosi sul simpatico adesivo " Sono un cristallo! "che la ricordava. Al rumore gli si parò incontro il più giovane dei fratelli Solani, il Mario, chiedendo se si era fatto male ed imprecando sull'efficienza dei i nuovi prodotti chimici per la pulizia dei vetri.

Lui, tamponandosi quella che sembrava una leggera ferita aperta nell'arcata sopraccigliare sinistra, rispose " Chi l'ha messa li ?". Il Mario Solani, pensando che si riferisse alla porta, ricordò sorpreso che erano almeno vent'anni che c'era, che erano solo migliorati i solventi chimici dei liquidi per i vetri, che quelli nuovi sgrassano meglio, aggiunse anche un "anzi, super meglio..) tradendo così le sue origini proletarie e soprattutto le scuole superiori non finite.

L'equivoco si chiarì dopo il "che cazzo sta dicendo? Io sto parlando della berlina nella esposizione, per quanto riguarda  poi tutto questo sangue ringrazi da parte mia l'impresa delle pulizie. E' sette mesi che avevo questo brufolo !"

Il Mario trattenendo a stento un conato di vomito tirò fuori il più bel sorriso che poteva mettere a disposizione dei clienti, al confronto del quale, quello del Cav. Berlusconi era veramente una smorfia di dolore, e cominciò a scodellare tutto lo scibile umano sulle magnificenze della nuova arrivata. Un vero gioiello della tecnologia moderna, quadruple barre laterali rinforzate al titanio, airbag totale(davanti di dietro e di fianco) , aria condizionata con scelta del profumo, pino, lavanda, Chanel N°5,Krizia pour homme, etc etc, sedili regolabili (davanti di dietro e di fianco), piantone dello sterzo regolabile (davanti, di dietro e di fianco) , ABS a doppio controllo incrociato (che neanche la guardia di finanza...), impianto stereo da seimila watt con tweeter che facevano apprezzare anche i violini di seconda fila, con megabassi da ulcera perforante garantita, e, ciliegina sulla torta, antifurto laser utilizzabile anche durante i viaggi per sfiammare artriti multiple e consolidate. Insomma il massimo che si poteva trovare sul mercato e il tutto rigorosamente di serie per la modica cifra di........ .

Gli si fermò subito il sangue del brufolo ma fu solo un attimo di sbandamento proletario. Doveva essere sua a qualunque costo. Doveva trovare la strada e se non la trovava lui non l'avrebbe trovata nessun altro.

Fece il giro delle banche, delle finanziarie, degli usurai, vendette BOT, CCT (comperati e messi da parte con duri anni di lavoro) ipotecò la casa la, moglie e il figlio militare. Tutto questo in due giorni e sette ore. Firmò il contratto sudando come un maiale. Dal momento in cui prese le chiavi a quando la macchina schizzò fuori dalla premiata concessionaria dei fratelli Solani, passarono non più di due secondi e trentaquattro centesimi. Si buttò sulla panoramica che costeggiava il litorale e sparì nel nulla.

Lo ritrovarono i pompieri grazie alla segnalazione di un pescatore subacqueo due mesi dopo. Il corpo era ancora ben conservato grazie alla tenuta stagna delle portiere e ai rinforzi delle quadruple barre laterali. Gli airbags avevano svolto magnificamente il loro compito, infatti non aveva segni di contusione né in faccia né in nessuna parte del corpo. L'ABS aveva continuato a funzionare evitando che il veicolo scendesse nella vicina fossa-oceanica altrimenti sarebbe andato perduto anche il corpo.

Una nota gentile si presentò ai soccorritori nel momento in cui aprirono le portiere. All'interno aleggiava un profumo stomachevole di Chanel N°5 misto al Pino Silvestre che fece sentenziare ai medici "sopravvenuta morte per intossicazione" (la ditta costruttrice della "mitica" si affrettò a fare un comunicato stampa su tutti i maggiori quotidiani in cui annunciava che avrebbe sostituito lo Chanel N°5 in quanto incompatibile anche con la lavanda). Nella scatola nera della megamemoria del megastereo grazie alla tecnologia moderna venne trovata anche l'ultima canzone che il poveretto stava ascoltando mentre la macchina si inabissava nei flutti.

"Canzone per un'amica" di Francesco Guccini.

 

 

Ancora una storia? Scegli...

Torna a casa